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60Dunque è destin, che a’ faticosi studi
Più vil mercé si renda?
E che tanta di noi parte migliore
D’inedia eterna e di dolor languisca,
E altri del suo soffrir gioco si prenda?

     65Povero segatore, a noi non lice
Investigar la sacra ombra che chiude
Tanto nume di Dio. Forse la prova
Di cotanto dolore
E de l’onesta poverezza i pianti
70L’occulta stancheranno ira del cielo;
Che ormai splendida e nova
Di santa civiltà stagion migliore
Ne impromettono i fati. A più sublime
Vol, non più visto altrove,
75Poggia l’umano ingegno; uguale e piana
Da la superba cattedra discende