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     Ma dolcezza e virtù pari non hanno
     A le lacrime tue. Mormora il bosco
     Secreti inni d’augelli, occulti amori
     Di zeffiri e di ninfe, io dolorando
     Chiamo su ’l labbro mio le tue canzoni
     Dolcissime di tutto, e come avvolta
     Entro un mar d’armonie l’alma sen fugge
     Verso quel ciel dove tu aspetti e piangi.
Oh! non pianger così! Questa ch’io vivo
     Da te lontan vita non è; perduta
     Vela per ampio mare, irto di negre
     Rupi e di mostri paurosi, in preda
     Di scatenati demoni, lontana
     D’ogni luce di faro e d’ogni riva,
     La mia vita or somiglia; e quando inqueta
     E tempestosa più l’anima freme,
     E i cari regni del passato e i neri
     Profondi abissi del doman viaggia.