Pagina:Ricordanze (Rapisardi).djvu/194


O fresche aure, o remoti
Del caro Etna natio
Boschi tranquilli e noti
E presenti ogni tempo al pensier mio,
Coi muti astri, coi zeffiri,
Coi fior novi che io miro,
Con la nube fuggevole.
Con la foglia che cade io vi sospiro!

Qui, dove io son, men bello
Forse non ride il suolo,
Cantano al dì novello
Le spensierate allodolette a stuolo;
Suona ogni voce a l’àure
Melodïosa e cara;
Cinta d’eterne glorie
L’Arte qui siede, ed ogni zolla è un’ara.