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Sorgi, se vuoi, coi primi
     Raggi del sol sereno,
     E agl’indiscreti zeffiri
     Il tesoro consenti aureo del crin;
     Di zàgare e di timi
     Colma il tuo grembiuletto, ed orna il seno
     Fresco come il mattin.

Forse allor che dai fiori
     Il raggio ultimo invola
     La sera, e al malinconico
     Sguardo degli astri luccica il sentier,
     Stanca dei lunghi errori,
     Avrai paura di trovarti sola
     Sola col tuo pensier.