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Care gioie infantili, aurei fantasmi
De la mia prima aurora,
Ingenue fedi, ardenti entusïasmi,
Morti non siete ancora.
Veggio al mio freddo letticciol d’intorno
Danzar la mia speranza;
Torna a le rose ch’io sognava un giorno
La giovanil fragranza;
Piove un balsamo pio sovra ai mortali
Sensi del mio dolore;
Sento aleggiar sui tiepidi guanciali
Il mio sogno d’amore.
Corre un’aura di ciel dentro a l’amato
Guardo che il cor mi tocca,
E la vaghezza d’un gentil peccato
Gli freme in su la bocca.