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Io come te solea,
Impazïente de la tarda bruma
45Accender l’amoroso estro veloce,
E i canti precorrea
Degli augelli felici, e di speranza
Vestivo il core giovinetto e il fronte,
Pria che di fiori si vestisse il monte.

     50Or mi ritorna invano
Primavera, e su me vano s’accende
Questo sole d’amore e questo cielo;
Chè derelitto a stento
Porto di questo ingombro egro il fardello,
55Cui nullo in terra a sostener m’ajuta,
E desolato il lento
Fianco trascino e di soffrir son stanco.
Deh! chi l’ardor mi rende
Dei miei vent’anni e la speranza e i sogni?