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Di falsi idoli ai piedi
Chinar non vuò l’indocile
Fronte devota a Te!
Tu che su tutto siedi,
Una, diversa, onnigena,
Inni e culto tu sola avrai da me.
Sul tuo carro di stelle
Muta procedi, e il pallio
Serri al virgineo sen;
Danzan leggiadre e snelle,
L’ore ai tuoi passi, e stendono
Per le vuote regioni ampio seren.
Sotto al tuo ferreo trono,
Come bendate vittime
Presso il fumante altar,
Servi e costretti sono
L’ire dei nembi e i fulmini,
E le insidie e i selvaggi odi del mar.