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Francesca (Muovendogli incontro).

                    No, non partir; parlami, ascolta
La prece mia, non mi fuggir! men rea
Son che tu credi; dei miei falli ammenda,
Più che il tuo ferro, il cielo ha fatto! ah! dimmi:
Placato sei? n’hai perdonato?...

Coro

                                                  Ei muto
Resta qual sasso, e gli balenan gli occhi
Cupi lampi di sdegno e di vendetta.
          Spingi, caccia, urta, arrovella
          L’alma rubella,
          Che dal vizio sedotta,
          Viene al giudizio di Minòs tradotta.

Francesca

Deh! fermativi ancor; pietà! Ch’io senta
La voce sua! N’hai perdonato?