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leonico era quello di far preferire le vie di terra; perchè si trattava di far senza il mare, e dalle rive del continente europeo si dovevano affamare tutte le isole e le altre quattro parti del mondo. Il che proveniva dall’ignorare il già mentovato principio di economia che il commercio estero per quanto gigantesco egli sia, non è tuttavia che una piccola parte dei commercio totale d’una regione alquanto estesa. E qui si vede quanto l’ignoranza dell’economia possa tornar funesta agli Stati. Al contrario l’effetto del sistema protettivo è quello di far preferire le vie di mare, rendendo intricate lente, e costose le vie di terra. Ogni nazione è ridotta a provedersi pe’ suoi porti, quantunque la natura in molti casi abbia predisposti aditi più facili e vantaggiosi. Io vi dimando se per regola generale conviene a cagion d’esempio condur per terra da Trieste a Marsiglia una balla di merci asiatiche? Bisognerebbe non solo far più di 500 miglia, e passar le Alpi, ma altresì pagare i carichi marittimi, il transito per la nostra linea, il transito pel Piemonte, un enorme dazio protettivo all’ingresso in Francia, e una sequela di provisioni ai corrispondenti incaricati di dirigere e sospingere la merce di passo in passo. Quindi è naturale che o quel commercio si abbandoni, o che le navi si dirigano dal Levante a Marsiglia direttamente. E perciò finchè prevale il sistema protettivo, nessuna opera stradale, nessuna industria locomotiva potrà fare che grandi linee terrestri ottengano preferenza sulle corse marittime rese brevi e certe dall’uso del vapore.

20.

Concludiamo coll’asserire in succinto che l’impresa d’una strada ferrata tra Venezia a Milano, qualora gli uomini consentissero veramente ad eseguirla:

1.° Dovrebbe contar più sul trasporto delle persone che delle merci;

2.° Riguardo alle persone, dovrebbe contar più sugli indigeni che sui forastieri; e sui passeggeri di breve distanza che sui viaggiatori di lunga corsa;