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Altro simile aureo dovette imprimersi col nome di Costantino giuniore Cesare (cf. Bandur. p. 225 tab. ix et p. 331): e tutti e tre debbono essere posteriori al 323, nel quale Costanzo II fu dal padre dichiarato Cesare. Inoltre v’ha pur qualche fondamento per potere supporre, che anche dopo il 330 venisse impressa qualche moneta insignita del nome dell’infelice Crispo, messo a morte nel 326, quale si è quella del museo d’Ennery (p. 235 n. 481: cf. Tanini p. 281):

IVL CRISPVS NOB CAES. Busto laureato trabeato con lo scettro aquilifero nella d.

)( GLORIA ROMANORVM. Roma sedente con Vittoria nella d. e con lo scettro nella s. e scudo da lato ad essa: nell’esergo, CONS. Aur.

Le lette CONS, in riguardo al sito loro, non ponno indicare se non che un’officina Costantinopolitana; di che si conforterebbe il detto di Codino intorno agli onori resi all’infelice ed innocente Crispo dal padre suo ricreduto e dolente (cf. Tillemont, art. 62 sur Constantin).

Dirò pur brevemente di altre due monete Costantiniane, che in qualche riguardo si riferiscono al Cristianesimo abbracciato e promosso da Costantino. Una si è la seguente di piccolo bronzo:

POP ROMANVS. Busto giovenile laureato con cornucopia apposto all’omero s.

)( Ponte di legno munito ai lati da due alte torri: e CONST, con note nuriche progredienti dall’A all’IA, nel campo. Æ. iv.

L’Eckhel (viii p. 98 ) si rimase incerto, se nel riverso sia delineato un ponte, oppure un porto, avvertendo che pontis vel portus typum nemo adhuc idonee explicavit. Il Mionnet (Méd. Rom. ii p. 237 ) lo disse ponte costrutto sopra battelli; e parmi certo ed evidente, che