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corre in altre simili monete, per une intention cachée de la parte du monetaire. E tanto parmi si confermi osservando che cotali monete portano nell’esergo l’indizio della prima officina Trevirensis, PT, nella quale, per ragion della precedente residenza della corte di Costantino, dovean contarsi parecchi operai Cristiani. Lo stesso dicasi di una moneta di Costantino giuniore Cesare impressa nell’officina prima Lugdunensis, PLC, con la scritta VOT +, invece di VOT X, racchiusa entro una laurea con attorno l’altra CAESARVM NOSTRORVM (Mus. Est.); e di altra di Costantino Magno impressa in Treviri con una Crocettina da lato al busto di Marte Conservatore (Caronni, Mus. Herderv. P. ii n. 3956).

Il ch. de Witte ravvisa due monogrammi di Cristo delineati sopra il lato visibile della galea di Costantino Magno in alcune piccole monete di bronzo delle officine di SIScia con la scritta VICTORIAE LAETAE PRINC PERP nel riverso (Revue num. 1856 p. 252: 1857 p. 196): ma paiono più presto due stelle, che peraltro talora ponno dirsi monogrammi comporti delle greche lettere I e X iniziali de’ nomi santissimi Ιησους Χριστος. Lo stesso monogramma ad iniziali sembra talvolta delineato nel prospetto dell’ara o base, sopra la quale, nel riverso delle suddette piccole monete, le due Vittorie sostengono un clipeo con la scritta VOTa Populi Romani (Mus. Est.). Nelle analoghe monete di terzo bronzo con l’epigrafe BEATA TRANQVILLITAS attorno ad una base, con la scritta VOTIS XX, sostenente un globo, le zone di questo s’intersecano per modo che talora sembrano formare un monogramma composto delle ridette iniziali I X (Mus. Est.). I santi Padri ravvisavano il sacrosanto segno della Croce anche ne’ quattro punti cardinali dell’orbe e nell’intersecamento del circolo meridiano coll’equatore (S. Maximus Taurin.