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ch’egli anche in appresso solea portare quelle lettere delineate sopra la sua galea, ἁ δη κατα του κρανους φαρειν ειοθεν καν τοις μετα ταυτα χρονοις ὁ βασιλευς. E pare che nella sua galea fossero delineati due monogrammi di Cristo Salvatore, l’uno cioè dal lato destro, e l’altro dal lato sinistro. Le sovra descritte monete coli’ epigrafe VICTORIAE LAETAE PRINC PERP sembrano senza meno anteriori al 330 perchè non portano mai l’indizio delle officine CONST: e probabilmente saranno anteriori anche al 326 trovandosene molte altre simili col busto e con l’epigrafe di Crispo nobilissimo Cesare nel diritto. Del resto, la VICTORIA è detta LAETA fors’anche in riguardo alle sentenze Scritturali (Psalm. cxviii, 162: Isaiae ix, 3): Laetabor ego super eloquia tua sicut qui invenit spolia multa. Laetabuntur sicut exultant victores capta praeda, quando dividunt spolia. Vuolsi ancora avvertire che la galea di Costantino nelle suddette monete, e in altre ancora, vedesi ornata di certi come globettini, che indicano altrettante gemme, conforme al detto del suo panegirista (Nazarius c. xxix, 5 ): fulget galea et corusca luce gemmarum divinum verticeem monstrat. Il Caronni (Mus. Hed. P. ii. p. 365) ravvisa in alcune monete di Costantino la galea ornata di un pennacchio di penne di pavone, che ne’ monumenti Cristiani è simbolo dell’immortalità.

20. FL IVL HELENAE AVG. Busto di Elena madre di Costantino Magno con la chioma acconciata e ornata di perle, volto a d.

)( PAX PVBLICA. Donna stolata stante a s. con ramoscello nella d. abbassata, e con lo scettro trasverso nella s: e Croce nel campo. Æ. iv.

Questa rara monetina così descritta dal barone di Marchant (Lettres p. 219) pare impressa intorno all’anno 326, allor che S. Elena madre di Costantino scoperse