Pagina:Ricciarelli - Su e giù sulla piazza di Pescia, Cipriani, Pescia, 1913.djvu/55


53

e al suono di quella campana tutti córrono a dare il voto. Per sfiaccolare un Ministero ci vuol altro che la tarantella dei giornali, chi ha il mestolo del potere, botte da orbi! Anche per questo incidente messo il catenaccio alla porta. Che sugo si ricava dalle stampe? La storia del futuro, si può fare un buco nella volta celeste, e fra un travicello e l’altro, stare a sentire cosa ci dice di bello Sua Maestà del Padre Eterno.

Un altro incidente sbarrato a stanga! e tiro a ire.... —

Con rispetto del Galateo, ci avete rotto i santissimi c

Ho memoria di quanti strozzini finirono i loro giorni felici in galera, di quante bugie per tenere a bada i suoi creditori. Ho dato anche una tastatina alla Mitologia, un vero sudiciume! quel Giove era un bigamo1, Mercurio un ladro matricolato, la discordia una maledetta attizza brighe, lo ricordano alle nozze di Ieti? E quella singherona di Venere che esige essere la più bella Dea dell’universo. Anche la Sacra Scrittura ne sballa delle belle. Giuditta (o Annarosa) che taglia - la testa a Oleoferne, o Oleoferne uccise quella pudica signora (ne die’ tante). La religione di Gesù Cristo non offre scandali. Ci fu quel ghineone di Giuda e lasciò delle tradizioni in quella birba del Re di Napoli che teneva a catena i liberali prima del 1859, ma la moralità glie li fece sgattaiolar di sotto.

— Tipografi, che lavori letterari avete alle mani?

— Ho sotto il torchio la descrizione di una festa da ballo cominciata allegramente e terminata a legnate. —

Per intrighi amorosi?

— Precisamente! tutti i salmi finiscono in gloria.


  1. Mitologia