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Alla Macelleria Calamandrei

— A credenza si vende?

Ripassi dimani (bel mi’ lancione) passerai come i fantoccini su quell’arsigogoli della Germania. Sicuro! Ora vendo un vitello a melavanzerai: son lumi di luna da dare la mercanzia a crai.

— Dunque, Calamandrei, ti stendi.

Quando vado a letto. Bel mi’ cecino, senza lilleri 1 non si lattera.

— Roberto, due chili di porchetta.

La porchetta l’ho tutta terminata, l’ultimo resto l’ha comprata una società per fare una ribotta.

— Ho capito, alcune delle quali, sono come la sacra scrittura, - tutto finiva in cene e desinari. Allora farò uno stacco di carne di bue.

— Roberto.

A uno alla volta per carità.

— È dalla novella aurora che attendo.

Donnina, che fate dei versi? Ancora io son poeta, raspucchio qualche cosa di falegname, anche il legno ha il suo verso?

— 0 io che sono entrata nella macelleria alla prima campana.

— Dia ascolto alla Teresina: venni qui avanti il Diluvio.

E ve ne andrete il Padre Eterno acqua, ed io accidenti!

— Che uomo bisbetico.

Che rompi zebedei!

— 0 macellaro, se non mi servite, servo io voi. Maledette allampanate, tre sorelle, tre cagnacce!

  1. Senza danari non dò merce.