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un po' di storia 3


il buristo1, l’acqua di Fontebranda che ha la bella virtù di inoculare nelle vene il microbo, il bacillo della matterìa, il cuore aperto e leale dei suoi cittadini. Santa Caterina, San Bernardino, la battaglia di Montaperto con la inseparabile e non mai abbastanza nominata Arbia colorata in rosso2, il cielo sereno ... quando non piove e non è nuvolo, il Monte dei Paschi3, la Lizza4, la torre del Mangia5



mandorle, candito e farina, di cui nelle feste del Natale si fa un consumo inverosimile in città ed una enorme spedizione in tutta Italia e fuori. In Sìeua la mensa piti miserella, nei giorni di Ceppo e Capo d’anno, ha il suo pezzetto del tradizionale panforte f il celebre dolce cittadino.

  1. Sangue di maiale insaccato con grasselli dello stesso auimale, pinoli ed uva appassita.
  2. Dante al canto X dell’inferno accennando alla grande battaglia di Montaperto (4 settembre 1260) ore si urtarono, quasi in duello le parti guelfa e ghibellina, lo fa con i versi: Lo strazio e il grande scempio che fece l’Arbia colorata in rosso,
  3. Antico e solido istituto di credito che conta la bellezza di oltre 320 anni di vita mai funestata da patriarcali amministrazioni. Del Monte dei Paschi ha scritto le vicende il Cav. Narciso Mengozzi in un’opera importante che ha modestamente intitolata Note storiche — .(Siena, coi tipi dei Sordo-Muti L. Lazzeri).
  4. Pubblico passeggio della Città.
  5. Altissima e singolarissima torre che sta a fianco del palazzo del Comune. Sopra a questa torre per varii secoli fu tenato un automa per battere le ore che fu chiamato il Mangia e la torre fu poi detta la Torre del Mangia. Non è stato ancora chiaramente dimostrato per quali cause quell’automa ebbe il nome di Mangia. Alcuni eruditi pretendono che, come gli an-