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consunto. Sembrava uno scheletro che sorreggesse una grossa testa ed un ventre mostruoso.

— Ti senti meglio ora, non è vero? — dissegli la padrona guardandolo con grande compassione.

Egli la fissò stupidamente ed accennò di sì senza parlare.

— Come ti chiami?

Invece di rispondere il ragazzo chinò il capo.

— Come ti chiami? Con chi stai?

Nessuna risposta.

Vuoi mangiare domani un’altra buona minestra? — A quella domanda, con voce rauca subitamente rispose sì. Allora la signora scorgendo ch’egli tutto vergognoso voleva andarsene, posegli in mano qualche soldo, lo fece bene avvolgere nel sacco, e lo rimandò dicendogli: — torna domani a quest’ora, e troverai da ristorarti.


III.



Per due giorni il fanciullo non comparve: solo al terzo, il servo, nell’aprire la porta di casa, trovò seduto sul primo gradino della scala il poveretto col suo solito sacco, e con un mazzo di viole mammole in mano.