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IX.



Maurizio intanto non rallentava mai il suo lavoro, sebbene una certa inappetenza lo travagliasse sovente, unita ad un mal essere che talvolta lasciavalo in una totale prostrazione di forze. Da principio si accagionò ad irritazione nervosa; ma invece la causa del suo male, quantunque egli rifuggisse dal confessarlo, era totalmente morale. Avvezzo da prima ad una vita comoda, ai grandi negozi, a non veder giammai le sue figliuole soggette ad alcuna privazione, e ridotto ora a quell’estremo, sentiva di momento in momento la sua virtù svanire. Egli faceva ricorso alla sua coscienza d’uomo onesto, pensava a chi era più di lui sventurato; ma non sempre riusciva a dominare lo sconforto dell’animo, e un po’ per giorno andò cadendo in una specie di marasmo, che lo rendeva inabile ad operare. Può facilmente immaginarsi quanto Sofia ed Emilia si accorassero per siffatto malore del padre, e quali cure gli usassero intorno con Maso e Caterina. Per quanto però grandi ed amorevoli queste si fossero, non potevano giungere a rimarginare la ferita che incessantemente