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V.



La sera viene avvicinandosi. Le due sorelle sedute sotto il portichetto ove il giorno innanzi con tanto palpito di gioia erano state in attesa del padre, stanno anche oggi ansiosamente aspettandolo. Dopo il ballo, prima di coricarsi, mentre egli come al solito le benediceva, aveano notato sul volto di lui una espressione molto triste, della quale non avean voluto rendersi conto, ed il saperlo uscito di sì gran mattino, ed ora il vederlo tanto in ritardo, le teneva ambedue grandemente in pensieri.

Ecco; il cancello della villetta si schiude, ed un uomo a lento passo, a capo chino, tutto spirante doloroso abbandono lo traversa e si avvia alla casa. Le fanciulle non appena riconoscono il padre che precipitose corrono ad incontrarlo. Ma, è questi il padre loro? Il volto color terreo, lo sguardo velato, la voce rauca.

― Babbo, babbo mio ― spaventate esclamano ambedue ad un punto teneramente abbracciandolo, ― che cosa tu hai, che cosa ti turba?

Maurizio tenta rispondere; ma le parole restangli