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l’altra gente matura seduta all’intorno si deliziava nelle rapide girovolte del waltz, nell’uniforme cadenze delle polke e delle mazurcke, nel disinvolto passeggiare delle quadriglie, e nelle vispe movenze dei lancieri. I sorbetti erano portati in giro profusamente; e le sorelle, chiamate in loro soccorso l’amica Geppina, gareggiavano di cortesia e di gentilezze inverso ciascuno degli invitati, giovani o no; e sovente tanevansi in disparte perchè le altre fanciulle potessero godere della festa, e figurare nelle danze. Insomma la casa Gerli in quella sera sembrava l’albergo della felicità.


III.



Era mezzanotte, e la gioia fervea. Maurizio Gerli, ilare in volto, stava seduto in mezzo ai suoi amici, quando il vecchio Tommaso su d’una piccola guantiera di argento porsegli un dispaccio recato allora allora dall’officio telegrafico. Prese un istante licenza e, ritirossi in un’attigua camera, aprendo per via la busta con la noncuranza di chi è abituato a ricevere giornalmente parecchi telegrammi. Appressatosi ad una lampada percorse lo scritto. Gli occhi gli si ve-