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le mani sui fianchi: — è vero, esclamò, ma che si fa dunque? —

Ciascuno pensava al soggetto, quando Maso saltò su dicendo:

— E se si facesse un quadro con la Mamma? Un quadro con quella cara padroncina che mi veggo sempre dinanzi, là, come è dipinta nella miniatura che il signor Maurizio le fece fare pochi dì dopo le sue nozze?

— Sì, sì, bravo Maso, bravo Maso; oh sì un quadro con la Mamma.. — risposero le fanciulle.

— Ma come la ritrarremo noi, soggiunse Sofia, noi non abbiam conosciuto la buona mamma, ed in qual modo la rappresenteremo?

— Facciamo in grande la copia del suo ritratto...

— No, una copia no,.... eppoi non potremmo lavorarci ambedue; ed il quadro dev’essere opera sì mia come tua.

— Che cosa ne dici, vecchio Maso?

— Vecchio, sì, vecchio, signorine; e perchè son vecchio le guardino quale bella ispirazione mi viene.

— Parla, parla.

— Tre sole volte in vita ho io veduta il signor Maurizio appieno contento, e preso da una specie di parossismo di gioia, cosa insolita in lui; il giorno delle sue nozze, ed i giorni in che nacquero le signorie loro.

— Sicuro, ne posso far fede io — disse Caterina togliendosi finalmente le mani dai fianchi.

— Dunque! domandarono le due sorelle ad una voce.

— Dunque ricordiamo al babbo uno di que’ giorni.