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avviso. Il dipinto prevalse, perchè in esso meglio sarebbesi scorto l’opera di ciascuna ma il difficile stava nel sapere scegliere un soggetto che non fosse come tutti gli altri soggetti. Dinne uno, accennane un altro, infine la Caterina esclamò:

— Ma le guardino, signorine; se si facesse qui il prospetto della casa con qualche frascherella di giardino, con noi ed il padrone là nel mezzo, tutta la famiglia cioè, e’ credono che si potrebbe far qualche cosa di meglio per indicare l’affetto che noi tutti nutriamo pel loro babbo e nostro buon padrone?

— Oh che buona, oh che bella idea! — esclamò Emilia battendo festosa sulle spalle di Caterina, che stava tutta raggiante, con le mani sui fianchi, aspettando l’approvazione universale.

— Buona idea; sì è vero, buona idea questa di Caterina, ma... — disse Sofia.

— Ebbene?

— Ma.... dimmi Emilia, non ti sembra....

— Che cosa, mia buona sorella? Non ti garba forse?

— Sì; ma non ti sembra, riprese Sofia fissando la sorella negli occhi con espressione di tristezza, che il quadro sarebbe incompiuto e che mancherebbe....

Emilia aveva indovinato il pensiero della sorella, e mentre le gettava le braccia al collo, compì essa la frase dicendo: — e che mancherebbe la mamma! —

Vi fu un istante di silenzio; poi soggiunse: — sì, hai ragione Sofia, senza la mamma quel quadro sarebbe sempre di grande tristezza pel povero babbo. —

Caterina era rimasta sconfortata nel veder sfumare la sua luminosa idea: ma siccome intendeva quanto fosse sensata l’osservazione delle fanciulle, tuttora con