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a cui ella ha salvato la vita molti anni fa a Roma; ebbene, quel poverello sono io.

— Come! voi Zaccaria?

— Sì, signora, io sono Zaccaria che non l’ha mai dimenticata. Veda, questa è mia moglie, questi i miei figli.... tutti la conoscono, tutti sanno il suo nome.... lasci, lasci che imprimiamo mille baci su queste mani pietose...

La dama ripartiva la sera stessa da Pisa, e volle che la famiglia dell’orefice non l’abbandonasse un istante e con lei desinasse. Ella si ornò del merletto intessuto da Berta, pose sul petto il gioiello lavorato da Zaccaria, la tavola da pranzo fu decorata col cestellino di viole. Zaccaria narrò una per una tutte le sue vicende, ed il povero Roberto non fu dimenticato....

Fu quella una giornata di vero paradiso!

Chi non vuole essere benefico? Chi non vuole essere riconoscente? Se la beneficenza e la gratitudine sono fonti inesauribili di così dolci e sublimi sensazioni?