Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 113 — |
XV.
Imbarcatisi sopra un battello delle Messaggerie francesi, toccarono le isole di Sira e di Malta, poi Messina e Napoli, e presero terra a Genova, donde colla ferrovia recaronsi a Torino. Colà si diedero un giorno di riposo, ed ebbero agio di visitare la galleria di quadri del palazzo Madama, il Palazzo reale, la celebre Armeria, il Museo egiziano ed altre cose degne di riguardo: poichè Zaccaria era benissimo in grado di apprezzare il loro valore. Lasciando Torino, passarono in diligenza il Moncenisio, e ripresero a S. Giovanni di Moriana la ferrovia per la quale giunsero a Ginevra.
Sebbene in primavera, le nevi non erano ancora disciolte. Il Giura, le Alpi, il monte Bianco in ispecie erano tutti coperti da un bianco ammanto, ed innalzavano candidissime l’eccelse loro cime verso il cielo che pareva si appoggiasse ad esse; e Zaccaria era preso dal più alto stupore, considerando estatico una natura tanto gigantesca, maravigliosa, e nuova per lui,
Lo zio amorevolmente accolse Giorgio, che da parecchi anni non aveva più riveduto; concesse un