Pagina:Renazzi - Fra la favola e il romanzo, 1874.djvu/116


— 99 —

che fumo... oh che rumore!... — ed atterrito ricadeva sul capezzale.

Al terzo giorno la febbre cessò; nel quarto Zaccaria era guarito.

Comprese il beneficio della suora, e baciandole le mani la ringraziò, e soggiunse:

— Non avrò più paura, sa. Non ha paura lei che è donna!

E la suora dolcemente gli disse: — Non a me, fanciullo mio, devi rendere grazie, ma a Dio. A Dio, dal quale otterrai protezione pregandolo mattina e sera; ed allora ti sentirai più sicuro, e non temerai di nulla.


X.



Chi sono quelle signore vestite di turchino, con quel tegolone bianco in testa, che non hanno paura di nulla e vanno soccorrendo tutti quelli che soffrono? — domandò Zaccaria al tenente Roberto, il quale era venuto alla baracca per sapere di lui e per rifocillarsi.

— Quelle, Zaccaria, sono le pietose custodi dei feriti e dei malati, sono le consolatrici dei morenti; sono gli angioli sotto aspetto di donna: sono le suore di carità.