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l’onta, ed avanzandosi verso il maresciallo, rialzatesi le ciocche de’ capelli, esclamò — ma guarda, viva Dio, guarda se questa è fronte da ladro! Guarda queste mani incallite, e dimmi se non ho sempre vissuto col lavoro delle mie braccia?
Ed intanto tendeva verso di lui le palme spalancate come a testimonio della sua onoratezza.
Il maresciallo inesorabilmente seguiva a perquisire, e nel frugare in fondo ad un cassetto del banco ebbe trovato il borsellino avvolto in alcuni stracci.
Zaccaria non potè tenersi dal gridare. — Ah, eccolo! — ed il maresciallo ponendolo sotto gli occhi dell’intagliatore: — a voi, galantuomo — gli disse.
Fu un colpo di fulmine. L’infelice rimase con le braccia tese, le palme aperte. Poi battendosi la fronte: — ah miserabile, tu sei il mio assassino.
Zaccaria comprese all’istante. Il ladro era Giovannino. Volle parlare; ma al misero padre, certo che la propria innocenza sarebbesi fatta palese, ripugnò d’accusare il figlio per giustificarsi; e con un gesto, con uno sguardo pieni di energia imposegli silenzio.
Il maresciallo credè l’artiere adirato contro il fanciullo, e per avere maggior prova del delitto: — è questa la borsa? — domandò a Zaccaria.
— Sì.
Quindi rivolto all’intagliatore.
— Questa è la vostra stanza?
— Sì.
— Questo è il vostro banco?
— Sì.
— Chi vi ha posto questa borsa?
— Non lo so.
— Ah! non lo sapete?