Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 86 — |
Volle evitarlo, ma non fece tanto che il malandrino non se ne accorgesse e non lo sbeffeggiasse, gridandogli da lungi. — Ah Torlonia! zigari, zigari, polpi, polpi!
Perchè Giovannino avealo chiamato Torlonia, il signore più ricco di Roma? Zaccaria non seppe rendersene ragione, e prosegui la sua strada.
VII.
Era scorso un mese. L’ex-caporale aveva ottenuto il desiderato permesso tanto per sè quanto per Zaccaria, ed era destinato che da lì a tre giorni ambedue sarebbero partiti sopra una nave, che, proveniente da Marsiglia, dopo fatto carico a Civitavecchia, doveva veleggiare per l’Oriente.
Già da due giorni il sigaraio aveva smesso la sua bottega, e prestava l’opera sua all’ex caporale per allestire un certo carico destinato al loro commercio. Era venuto il momento di spendere una parte del danaro, e Zaccaria salì alla soffitta per prenderlo. Non appena ebbe messo la chiave nella toppa, che la serratura della porta cedè da sè stessa. Perchè? Eppure uscendo aveala ben serrata!