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borgo nuovo, la piazza di san Pietro, le milizie escono dalla porta Cavalleggeri. Ad un quarto di miglio i ranghi si dividono, ed i soldati prendono a camminare in ordinanza da viaggio: formano due lunghe file laterali, e lasciano libera la strada nel mezzo.

Non è da porsi in dubbio che Zaccaria non fosse nella piazza di Venezia dal far del giorno. Egli avea ricolma la sua cassetta di sigari, ma tenevala chiusa, ed erasi seduto in disparte sul marciapiede, restando contento di potere ancora vedere Roberto, il quale era tutto occupato per ragione di servizio. Nella marcia il sergente era quasi alla testa del Reggimento, ed il ragazzo per istargli più da vicino avea preso i suoi passi subito dopo la musica, poichè avea in animo di accompagnare il suo protettore almeno fuori della città. Zaccaria andò fino alla distanza di un miglio e mezzo. Lungo la via egli potè spesso parlare col sergente, e volle donargli ad ogni costo una buona provvista di sigari; gli altri li regalò, fra i soldati, a coloro che meglio conosceva.

Giunti alla chiesuola della Madonna del riposo1, Roberto volle che Zaccaria non si dilungasse più oltre, e, tenendo il fucile sulla spalla sinistra, s’inchinò a dare un altro bacio al ragazzo. Erano proprio l’emblema della forza e della debolezza. Vi fu un istante di commozione; ma nè l’uno, nè l’altro proferì parola.

Zaccaria rimase appoggiato al muricciuolo che sta presso la Chiesa finchè vide sfilare l’ultimo soldato. Poi passarono il carrozzino della vivandiera, i carri, il carrettone dell’ambulanza, infine un nugolo di pol-

  1. Chiesuola a due chilometri dalla porta Portese.