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A TERESA RENAZZI POLIDORI


A te, cara Sorella, che tanto sollievo mi desti con la tua dolce compagnia nei tristi giorni in cui, ritirato in villa, vivea lontano da ogni romore cittadino, intitolo questi piccoli racconti. Tu già li conosci, avendoteli io letti pagina per pagina mentre li veniva scrivendo sotto i tuoi occhi. Tu sai ch’essi non hanno pretensione alcuna; e che solo mio intendimento era di farne una lettura onesta e profittevole alle tue creature. M’auguro che i miei lettori siano per me in indulgenti, come tu fosti.

Tuo fratello
EMIDIO RENAZZI.


Roma, Decembre 1872.