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intiero: è il primo che io abbia veduto nei miei scavi: svelta e leggiadra ne è la sua forma.

Una lucerna con giro di ovoletti, e nel mezzo un ramo di frutto con sopra un uccellino.

Altra lucerna con bella maschera scenica nel mezzo, dietro, il marchio FORTIS.

Altra con cinghiale al dissopra, con marchio corroso.

Altra semplice, dietro mezza luna con stella.

Altra con Giove sedente su l’Aquila; tiene nella sinistra il fulmine, e dei fulmini pure veggonsi sotto l’aquila.

Altra semplice e senza ornati: ha per marchio SEXTI.

Altra con la Fortuna; sostiene con la destra il timone, e un cornucopio nella sinistra.

Varj pezzi di tondi, vasi, cornici, anche con ornati, alcuni belli assai.


IN OSSO ED AVORIO


Quasi la metà di una tibia o flauto avente due buchi.

Tre tavolette, una larga c. 4 lunga 8, le altre due c. 2 larghe, e lunghe 9; una di queste ultime è rotta; pare che nella loro origine fossero state intonacate di cera. Nulla si distingue nelle più strette ad eccezione di alcuni strisci fattivi con lo stilo. Nella prima, intiera tuttora, frammiste alle molte graffiature che vi si osservano per tutti i lati, vi ho potuto discernere le lettere TRAA, e queste pure rozzamente incise con lo stilo. Come gli antichi usavano queste tavolette per dare il loro voto, e ordinariamente se ne servivano