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Di questo tenuissimo mio lavoro di Patrie ricordanze, che ad altro non mira, se non se a tutelare la memoria di quelle cose che un dì a quella classica nostra terra appartennero, mi sono fatto ardito di ornarne la fronte col Vostro Nome Preclarissimo.

A Voi, egregio professore, ottimo conoscitore de’ buoni studi, e lustro di questa Città nostra; a Voi amatore delle scienze, che non curando spese e fatiche, una sceltissima libreria formaste, ricca di codici preziosi e delle più rare edizioni, raggranellando anco in essa tutto quello vi fu dato, che alla nostra comune Patria avesse rapporto; a Voi, certo, cose di maggiore importanza, e scritte da più colta penna, m’avveggo, si confarebbono: ma l’amicizia Vostra pregiabilissima che da tanti anni vi compiaceste accordare alla mia Famiglia, mi permette ora di potervi indirizzare questo mio scritto, comunque rozzo e disadorno: accettatelo tal qual è con l’innata Vostra benevoglienza, che sotto l’egida del Vostro inclito Nome, sarà, mi lusingo, meglio accolto dal Pubblico.

E con tutta stima la più sincera mi protesto.

Sarzana 28 Giugno 1860.


Devotissimo Servitore, Aff.mo Amico
ANGELO ALBERTO REMEDI