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Camera dei Deputati — 76 — Senato della Repubblica


ix legislatura — disegni di legge e relazioni — documenti



I riscontri forniti e la linea di argomentazione che su di essi abbiamo incontrato testimoniano in modo chiaro l'esistenza di una barriera protettiva posta dei Servizi a tutela di Gelli e della loggia P2 che scatta puntuale di fronte a qualsiasi autorità politica e giudiziaria, che chieda, nell'esercizio delle sue funzioni, ragguagli e delucidazioni su questi argomenti. Abbiamo individuato la ragione profonda di questo comportamento nell'appartenenza di Licio Gdli all'ambiente dei Servizi segreti, ed abbiamo datato questa milizia al 1950, anno di compilazione dell'informativa COMINFORM. Le conseguenze di tale affermazione sono che la ragione vera del cordone sanitario informativo va cercata non nel presunto controllo che Gelli eserciterebbe nei Servizi segreti, ma nell'opposta ragione dei controllo che essi hanno del personaggio.

Le conclusioni che abbiamo esposto sono di tenore tale che l'estensore di queste note avverte per primo l'esigenza di procedere con la massima cautela possibile in questa materia, per la quale peraltro, si deve riconosce, è del tutto illusorio sperare di raggiungere dimostrazioni che poggino su prove inconfutabili. Si è così argomentato sulla base dei documenti proponendo una linea interpretativa che essi riconduca a logica e coerenza, pronti a verificare tale assunto con altre possibili ricostruzioni posto che, secondo l'assunto metodologico seguito, consentano di fornire altra spiegazione coerente ed unitaria dei fenomeni.

La soluzione proposta ci consente di risalire un anello della catena rispondendo ad una serie di quesiti, per aprirne nel contempo altri di forse maggiore portata.

Affermare che Licio Gelli è uomo dei Servizi segreti sin dagli esordi della sua carriera significa chiederci se questa sua situazione sia rapportabile all'organizzazione in quanto tale o a suoi settori, perché è certo che in questi ambienti l'apparato ha una sua variegata realtà interna che l'apparenza monolitica rilevabile dall'esterno non farebbe sospettare. Significa altresì chiedersi se ed in qual modo il personaggio Gelli si muova nel contesto dei rapporti internazionali che i Servizi segreti intrecciano, secondo una logica naturale, nell'ambito di alleanze omogenee se non anche, sostengono alcuni, talora in via trasversale rispetto agli stessi contesti politici di appartenenza.

Vogliamo qui dire che l'ambiguità dell'operazione gelliana non può dirsi risolta dal dato conclusivo al quale si è pervenuti, il quale, ponendo 1a figura di Gelli sotto nuova luce, nel contempo ne arricchisse il chiaroscuro aprendo interrogativi ai quali non si ritiene si possa dare risposta in senso univoco, per lo meno allo stato degli atti. Poiché è evidente che il cordone sanitario informativo di cui si è discusso opera adesso in nostro danno e non ci consente di acclarare a quali ultimi mandanti, e di quale parte, si possa risalire. Quello che con tutta onestà si può dire è che in materia di così difficile trattazione e di fronte ad un personaggio di così sfuggente profilo ogni ipotesi è in astratto formulabile e nessuna conclusione può palesemente dichiararsi assurda. Questo è anche quanto può essere affermato, sulla scorta degli atti in nostro possesso, sulla