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Camera dei Deputati | — 59 — | Senato della Repubblica |
ix legislatura — disegni di legge e relazioni — documenti
SEZIONE I
Gli apparati militari e i servisi segreti
I — La documentazione anteriore all’informativa COMINFORM.
Per una corretta interpretazione del problema del rapporto instaurato tra Licio Gelli ed i Servizi segreti è imprescindibile prendere le mosse da un analitico e dettagliato esame dei documenti pervenuti ed in particolare dal fascicolo intestato a Licio Gelli, conservato negli archivi dei Servizi di informazione, ed inviato dal SISMI alla Commissione. Questo fascicolo verrà analiticamente studiato al fine di interpretare nei suoi termini reali il ruolo svolto dai Servizi segreti nella vicenda della Loggia P2.
Dalla documentazione inviata apprendiamo che i Servizi si sono interessati per la prima volta di Licio Gelli nel 1945, nell’ambito di indagini relative a due agenti nemici che avevano lasciato Pistoia al seguito dei tedeschi. Da questa prima nota informativa apprendiamo che nel corso delle indagini era infatti emerso che nel novembre 1944 un certo Gelli si era presentato alla famiglia di uno dei due, cercando di scoprire se questa sapesse dove il congiunto fosse riparato. I Servizi raccolsero a questo punto notizie sul Gelli in questione e lo identificarono in Gelli Licio di Ettore e fu Gori Maria, nato il 21-4-1919 e Pistoia. Gelli, che si trovava all’epoca e La Maddalena, fu sottoposto ad interrogatorio presso il Centro di Cagliari. Nell’occasione raccontò che il 9 settembre 1943 si trovava a Viterbo come tenente dei paracadutisti; venne rastrellato da un reparto tedesco e, posto di fronte all’alternativa di aderire alla Repubblica di Salò o di essere deportato in Germania, optò per la prima soluzione, rientrando a Pistoia come ufficiale di collegamento con le SS presso la Federazione dei Fasci. Stando sempre a quanto dichiarato da Gelli, egli avrebbe quindi preso contatti con il CLN pistoiese e reso utili servizi ai partigiani. I comandi nazifascisti, venuti a conoscenza di questa sua collaborazione, gli diedero la caccia istituendo una taglia di lire centomila (100.000) a favore di chi lo avesse catturato. Con l’aiuto del CLN Gelli e la sua famiglia ripararono allora in montagna, per rientrare in città soltanto dopo la liberazione, avvenuta nel settembre 1944.
Nell’ottobre del 1944, sempre secondo le sue dichiarazioni, Gelli fu chiamato a collaborare con il Counter Intelligence Corps al seguito della V Armata, vale a dire con il servizio di controspionag-