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Camera dei Deputati | — 24 — | Senato della Repubblica |
ix legislatura — disegni di legge e relazioni — documenti
«Resta ben inteso che della R.L. continuerà ad avere giurisdizione nazionale ed i Fratelli non potranno essere immessi nell’anagrafe del G.O.. mentre le capitazioni saranno da me pagate».
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Si noti in tale documento richiamo alla lettera del 14 febbraio 1975 sopra citata1, che denota una continuità mai interrotta di rapporti tra il Grande Oriente e la Loggia P2 e denuncia in maniera inequivocabile la natura fittizia e strumentale del piè di lista ufficiale.
2) Altrettanto esplicito è il significato della seguente lettera inviata da Lino Salvini a Licio Gelli in data 15 aprile 1977: «Ti delego ai rapporti con i FFr. inaffidabili, ossia a quei FFr. che non risultano iscritti ai ruoli né delle Logge come membri attivi né del Grande Oriente come membri non affiliati.
«Sono dunque i FFr. nella tradizione massonica italiana chiamati Massoni a memoria quelli di cui dovrai curare i contatti, ai fini di perfezionarne la vocazione e la preparazione massonica.
«Per effetto di tale delega, risponderai soltanto a me per quanto farai a tale scopo, promuovendo e sollecitando quelle 1ealtà che Tu stesso reputerai di interesse e di utilità per la Massoneria.
«Sono sicuro che Tu svolgerai questo importante ruolo con l’animo intrepido che hai rivelato di fronte ai proditori attacchi dei traditori della Istituzione».
3) In terzo -luogo è provato che sia il Salvini che il Battelli non cessarono di consegnare al Gelli tessere in bianco per procedere ad iniziazioni in assoluta autonomia.
4) Queste iniziazioni erano per lo più celebrate dal Gamberini nella sua qualità di passato Gran Maestro, la quaLe, d’altronde, lo abilitava a partecipare ai lavori della giunta direttiva del Grande Oriente.
5) Nel 1980 il Gelli invia al Grande Odente la somma di lire 4 milioni quale versamento delLe quote degli iscritti per il triennio precedente.
6) Si aggiunga infine a tali elementi, la normativa predisposta nell’autunno del 1981, con la quale si fissavano da parte del Grande Oriente le modalità per il reinserimento degli iscritti alla Loggia P2 nel circuito ordinario della vita massonica.
Ma al di là dei riferiInenti testuali e documentali, pur inequivocabili, da inquadrare peraltro nella assoluta disinvoltura con la quale il Grande Oriente gestiva le procedure, l’elemento che va realisticamente considerato è che non appare assolutamente credibile sostenere che l’attività di massiccio proselitismo portata avanti in questi anni dal Gelli che coinvolgeva alcune oentinaia di persone, per lo più di rango e cultura di livello superiore sia potuta avvenire frodando allo stesso tempo ed in pari misura il Grande
- ↑ Vedi nota pago 22.