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Camera dei Deputati — 20 — Senato della Repubblica


ix legislatura — disegni di legge e relazioni — documenti


ché è stato informato da Gelli sull’eventualità di possibili soluzioni politiche di tipo autoritario.

Non si può per il momento non sottolineare, salvo l’approfondimento successivo, che è proprio a chiusura di una fase politica cosÌ travagliata e di un anno così denso di eventi eccezionali che i Maestri Venerabili riuniti nella Gran Loggia di Napoli decretano la «demolizione» della Loggia P2.

Come questo voto rimarrà disatteso nella sostanza, è materia che verrà studiata nella sezione successiva; l’elemento di grande interesse è la coincidenza riscontrabile tra eventi di cosÌ grave rilievo politico ed il manifestarsi di una precisa volontà da parte dei rappresentanti più qualificati del «popolo massonico» di sbarazzarsi di Licio Gelli, la cui presenza era ormai avvertita, anche all’interno di Palazzo Giustiniani, come un peso ingombrante, per le sue collusioni con eventi politici di segno inquietante. Il voto della Gran Loggia di Napoli denuncia, al di là di ogni dubbio, da un lato la effettiva consistenza dei rapporti equivoci di Gelli e della sua loggia con ambienti e situazioni fuori della legalità politica, che verranno in seguito analizzati diffusamente, dall’altro che tale realtà non era ignota all’interno della famiglia giustinianea, secondo una conoscenza che certamente coinvolgeva in maggiore misura i vertici della comunità, ma che era comunque sufficiente a rendere avvertito il «popolo massonico» dei pericoli cui la «famiglia» poteva andare incontro per il peso che in essa aveva acquistato il Venerabile Maestro della Loggia P2.


III — La seconda fase della Loggia P2: dal 1974 al 1981.

Gli anni che corrono dal 1975 al 1981 segnano il periodo cruciale nella storia della Loggia P2 per le vicende che essa attraversa sia all’interno della massoneria che al di fuori di essa. Per la comprensione di tali avvenimenti vanno premesse alcune considerazioni di ordine generale senza le quali risulta difficile la lettura dell’ampia documentazione in possesso della Commissione.

Si deve in primo luogo ricordare che è proprio in questi anni che va posto il culmine di espansione della loggia; sono questi anni nei quali, sia in termini quantitativi che in termini qualitativi, l’attività di proselitismo del Gelli perviene a dimensioni che trascendono di gran lunga la portata ridotta della antica Loggia Propaganda, tradizionalmente conosciuta dal Grande Oriente. Salvo quanto in seguito si dirà sulla reale consistenza della associazione, il numero degli affiliati arriva a rappresentare comunque una quota oscillante tra il 10 e il 20 per cento dell’intero organico degli iscritti attivi al Grande Oriente. Ben si intende quindi come questo fenomeno trascenda ampiamente la ristretta cerchia di «casi di coscienza» che, secondo l’espressione del Gamberini, giustificava la creazione di una loggia riservata. Ancor più rilevanti sono i risultati ai quali si perviene sotto il profilo qualitativo delle adesioni, tra le quali si annoverano figure eminenti in campo nazionale nei settori della pub-