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Camera dei Deputati — 150 — Senato della Repubblica


ix legislatura — disegni di legge e relazioni — documenti



mento, secondo quanto ci dimostra l’analisi storica effettuata ed il diverso impegno programmatico ed organizzativo che da essa traspare nelle vicende dell’organismo studiato. Neutralità vuole infine indicare la sostanziale posizione di esteriorità nella quale il sistema viene collocato dal progetto piduista: un sistema che viene prospettato come entità esterna da sottoporre per l’appunto a controllo. In questo senso la Loggia P2 attraversa, per usare l’espressione del Commissario Rizzo, il potere politico senza identificarsi mai completamente con esso; stabilisce rapporti e contatti con le forze politiche organizzate in partiti, che il dato delle affiliazioni indica in modo emblematico ma di certo non esaurisce, però si pone comunque sempre rispetto ad esse, come del resto rispetto alle altre situazioni con cui entra in contatto, in termini di esternità ovvero di strumentalizzazione.

Un esempio di questo ambiguo rapporto che la Loggia P2 intesse con il potere può essere individuato nella vicenda del Presidente della Repubblica, Giovanni Leone, nel senso indicato dal Commissario Petruccioli quando ha rilevato come il Gelli che rivolge le sue blandizie al neoeletto Presidente, pervenendo a farsi da questi ricevere, ed il Gelli che si vanta con l’onorevole Craxi di poter condizionare la suprema magistratura della Repubblica, non solo non siano figure in contrasto tra loro ma possano in ipotesi essere considerati due concordanti aspetti di un identico modo di porsi di fronte al potere politico. Una ipotesi questa che la gravità del problema e l’altissima responsabilità che ne viene interessata impongono di prendere in attenta e non preclusiva considerazione.

In armonia con queste considerazioni si pone l’insistente accenno al ruolo dei tecnici, contrapposti dialetticamente ai politici più che ad essi coordinati in funzione di ausilio e collaborazione: è infatti nella rottura dell’equilibrio tra decisione politica ed attuazione tecnica che viene individuato, con modernità di approccio, un cuneo di inserimento per l’attuazione dell’operazione di controllo.

Ponendosi in questa prospettiva esegetica possiamo allora allargare ad un più generale ordine di considerazioni lo spunto interpretativo emerso nel capitolo riservato ai vertici militari, per affermare che una delle idee centrali della operazione piduistica è appunto la riscoperta e l’accentuazione del valore mediatamente politico che gli apparati rivestono al di là ed oltre l'immediata fruibilità meramente tecnica ed esecutiva che di essi sembra avere una diffusa seppur non apertamente professata cultura di governo.

Ancora una volta, per apprezzare il rilievo del progetto piduistico dobbiamo scendere sul piano dei contenuti osservando che negli elenchi di Castiglion Fibocchi sotto questo profilo non è tanto l’aspetto quantitativo, il numero degli iscritti, a colpire l’attenzione; non è cioè il fatto che vi si trovino molti direttori generali di ministero ma il rilievo che ve ne sono alcuni che sono titolari di precise determinate direzioni generali, quali ad esempio il direttore generale del Tesoro e il segretario generale della Farnesina. Sono questi titolari di funzioni sul cui tavolo passa quanto di decisivo e di politicamente significativo interessa un ministero, incarichi il