Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
Camera dei Deputati | — 122 — | Senato della Repubblica |
ix legislatura — disegni di legge e relazioni — documenti
molte transazioni finanziarie dai risvolti oscuri in merito alle quali sono in corso indagini a cura dell’autorità giudiziaria per accertare i definitivi beneficiari di «premi» e «tangenti» distribuiti, attraverso il «gruppo Rizzoli», sotto la regia Gelli ed Ortolani. Nello stesso tempo vengono effettuati interventi di sostegno o di acquisizione di numerose testate a carattere locale (Il Mattino, Sport Sud, Il Piccolo, L’Eco di Padova, Il Giornale di Sicilia, Alto Adige, L’Adige, Il Lavoro) nell’ambito di un processo di collegamento con il Corriere della Sera, teso a costituire un compatto mezzo di pressione destinato a raggiungere il maggior numero di lettori ed influenzare così, in senso moderato e centrista, l’opinione pubblica.
Nel progetto della loggia le imprese Rizzoli assolvono quindi una duplice funzione: da un lato sono utilizzate quali strumenti operativi per fare da sponda ad operazioni finanziarie condotte nel!’interesse di affiliati unitamente ad esborsi corruttivi; dall’altro rappresentano il polo aggregativo di un sempre maggior numero di testate che, facendo perno sul Corriere della Sera, si sviluppa con interventi partecipativi in imprese editrici di quotidiani a carattere locale.
I mezzi finanziari per entrambi tali funzioni non mancano, in quanto la rilevante presenza nel mondo delle banche consente di non lesinare gli appoggi per superare ogni problema contingente e per consolidare la posizione di comando all’interno del «gruppo Rizzoli». Un passaggio significativo a tale riguardo è costituito dal!’intervento operato nel 1977 per far fronte all’impegno assunto nei confronti del «gruppo Agnelli» all’atto dell’acquisto del Corriere della Sera, nonché per rimborsare alla Montedison e alla Banca Commerciale Italiana (alla cui guida non erano più rispettivamente Eugenio Cefis e Gaetano Stammati) gran parte dei fondi che a suo tempo erano stati messi a disposizione per la stessa finalità.
La Commissione ha in proposito effettuato una approfondita operazione di polizia giudiziaria, condotta con la collaborazione del nucleo operativo della Guardia di finanza di Milano, volta ad accertare la reale situazione proprietaria della Rizzoli e la natura della presenza in essa della Loggia P2. È stata così accertata una convergenza di interventi che, sotto la regia di Gelli e di Ortolani, coinvolgono il banchiere Calvi, le banche del «gruppo Pesenti» ed altre istituzioni, per la realizzazione di un meccanismo teso a stabilizzare il completo controllo del gruppo mantenendo fermo lo schermo costituito dagli esponenti della famiglia Rizzoli.
La struttura estera del Banco Ambrosiano fornisce infatti gli ingenti capitali ($ 11,8 milioni) necessari per rimborsare una parte dei finanziamenti concessi dalla Banca Commerciale Italiana, mentre in Italia si realizza quel collegamento Banco Ambrosiano-IOR destinato a fornire alla Rizzoli Editore i fondi per completare l’operazione Corriere della Sera.
Le banche del gruppo Ambrosiano concedono infatti un finanziamento per 22,5 miliardi di lire alla Rizzoli Editore che utilizza i fondi ricevuti per estinguere il predetto debito nei confronti del «gruppo Agnelli». Le banche finanziatrici, a fronte del loro intervento, acquisiscono in pegno sia il 51 per cento del capitale