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Camera dei Deputati — 120 — Senato della Repubblica


ix legislatura — disegni di legge e relazioni — documenti



le posizioni chiave necessarie»1 per il controllo delle formazioni politiche in cui ognuno militava.

L’azione di Gelli ed Ortolani, quindi, di pari passo con il potenziamento della struttura strumentale rappresentata dal «gruppo Ambrosiano», acquista connotazioni più precise e, all’estero, favorisce l’espansione di istituzioni finanziarie collegate alla loggia nei paesi del Sudamerica caratterizzati da regimi a spiccato orientamento conservatore, mentre in Italia viene pilotato, con Gelli in posizione centrale, il tentativo di salvataggio di Sindona, evitando peraltro il coinvolgimento in questa operazione della struttura Ambrosiano. Scelta questa che costituisce il segno più evidente di come gli ambienti che gravitano intorno alla loggia, già collegati con il finanziere siciliano, ritenessero la struttura costituita intorno all’Ambrosiano destinata ad altre finalità. In effetti era in pieno sviluppo l’operazione più importante, sia per valenza politica sia per coinvolgimento di vari gruppi, che la Loggia P2 avesse posto in essere: l’acquisizione e la gestione del «gruppo Rizzoli», di cui viene effettuata un’analisi a parte. Il ruolo di Calvi, in tale vicenda, appare infatti fondamentale poiché, a fronte del deteriorarsi della situazione generale e del progressivo ridimensionamento del sostegno creditizio fornito a quel gruppo da altre banche, il gruppo Ambrosiano risulta infine assumere il ruolo di unico ed insostituibile appoggio.

Non vanno peraltro trascurati anche altri interventi con identici fini, anche se di portata minore, che la Loggia P2 pone in essere sia tramite il Banco Ambrosiano sia tramite altre banche ove alcuni operatori (Genghini, Fabbri, Berlusconi, ecc.), trovano appoggi e finanziamenti al di là di ogni merito creditizio. Molti degli istituti bancari, ai cui vertici risultavano essere personaggi inclusi nelle liste P2, non hanno effettuato in merito opportune indagini, ma l’esistenza di una vasta rete di sostegno creditizio per le operazioni interessanti la loggia risulta provata dalla già citata inchiesta portata a termine dal Collegio sindacale del Monte dei Paschi di Siena. Ovviamente i cointeressati a questa rete di collegamenti e complicità al momento opportuno dovranno offrire adeguato aiuto, come risulta evidente dai movimenti finanziari che l’ENI (dove alcuni iscritti avevano posizioni di assoluto dominio operativo) effettua a partire dal 1978 tramite la sua struttura estera (Tradinvest, Hidrocarbons, ecc.), per evitare che gli accertamenti ispettivi presso il Banco Ambrosiano rivelassero gli oscuri e significativi travasi di fondi avvenuti dall’Italia verso l’estero.

Sono dello stesso segno, del resto, i misteriosi passaggi concernenti una parte dei titoli «Credito Varesino», a cui abbiamo già accennato, per evidenziare accordi che hanno visto una partecipazione corale di alcuni protagonisti P2. Si fa qui riferimento all’intervento della Bafisud Corporation S. A. di Panama (finanziaria legata al Banco Financeiro Sudamericano di Montevideo facente capo alla famiglia Ortolani), che acquista con un finanziamento dell’Ambrosiano Group Commercial n. 4.500.000 azioni del Credito Varesino di proprietà

  1. Così il piano di rinascita democratica.