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Camera dei Deputati | — 108 — | Senato della Repubblica |
ix legislatura — disegni di legge e relazioni — documenti
lo seguirono e Stammati aggiunse a loro, con l’incarico per la segreteria tecnica, Lorenzo Davoli, pure figurante nelle elenchi. Davoli sempre a dire di Rizzoli - fu fatto assumere da Gelli e Ortolani alla società Rizzoli per poi essere distaccato presso Stammati.
Va aggiunto ancora che al Commercio con l’estero operava anche Ruggero Firrao, allora direttore generale delle valute, che Ortolani e Gelli indicavano - sempre a dire di Rizzoli -come un loro uomo.
Il Firrao figura anche come dirigente della SACE (Società di Assicurazione per i Crediti all’Esportazione) ed è compreso negli elenchi della Loggia P2.
Non sembra inutile sottolineare come in tal modo Gelli ed Ortolani possano aver conseguito un controllo in un settore chiave dell’amministrazione statale dalla quale passano tutte le operazioni di natura valutaria. Si ricordi infine che presso il Ministero del commercio con l’estero funziona pure un Comitato interministeriale composto dai rappresentanti dei Ministeri degli esteri, dell’industria, della difesa, delle finanze e del commercio con l’estero nonchè del SISMI (in precedenza del SID) che esercita il controllo sulla vendita delle armi a paesi terzi.
Ad ulteriore conferma dell’interesse che un qualche potere non istituzionale aveva per il Ministero del commercio con l’estero si può ricordare quanto riferito nella sua audizione in Commissione il 24 gennaio 1984 dall’onorevole Zanone. Nel 1979, in occasione della formazione del primo Governo dell’ VIII legislatura, il Ministero del commercio con l’estero, anziché essere affidato, come sembrava in base agli accordi di Governo, all’onorevole Altissimo, fu assegnato di nuovo a Stammati: Zanone afferma che egli ebbe l’impressione che forti pressioni fossero state esercitate perché si addivenisse ad una soluzione del genere. Riscontriamo tra l’altro che successivamente questo Ministero venne attribuito all’onorevole Enrico Manca, anch’egli presente negli elenchi della Loggia P2.
Le interferenze sul Ministero del commercio con l’estero da parte di Gelli trovano ulteriore illuminazione dal fatto che copia dei documenti più rilevanti dell’affare ENI-Petromin, ivi compresa la copia di una memoria in proposito redatta personalmente da Stammati, furono rinvenute presso Geni nella perquisizione del 17 marzo 1981.
L’accenno ai rapporti internazionali induce ad esaminare la penetrante azione della loggia in un altro ministero-chiave, come quello degli affari esteri. Francesco Malfatti, da lunghi anni segretario generale di quel Ministero e quindi in posizione di rilievo centrale e determinante, risulta anch’egli negli elenchi della Loggia P2.
Al di là però di tale iscrizione non possono ignorarsi gli intensi rapporti di Gelli con paesi esteri, in particolare con quelli dell’America latina, rapporti che non potevano non ricevere appoggi e facilitazioni da parte del Ministero suindicato, in considerazione della posizione che Gelli raggiunse in tali paesi e delle sue relazioni con alte personalità di Governo e della pubblica amministrazione civile e militare dei paesi stessi: si ricordino in proposito i suoi rapporti con il generale Peron, il generale Massera ed altri per