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Camera dei Deputati — 93 — Senato della Repubblica


ix legislatura — disegni di legge e relazioni — documenti



quanto mai solida, quando vengano integrati con ulteriori elementi in possesso del1a Commissione, per affermare:

1) che la strage dell'ltalicus è ascrivibile ad una organizzazione terroristica di ispirazione neo fascista o neonazista operante in Toscana;

2) che la Loggia P2 svolse opera di istigazione agli attentati e di finanziamento nei confronti dei gruppi della destra extraparlamentare toscana;

3) che la Loggia P2 è quindi gravemente coinvolta nella strage dell'ltalicus e può ritenersene anzi addirittura responsabile in termini non giudiziari ma storico-politici, quale essenziale retroterra economico, organizzativo e morale.

Gioverà a tal fine riportarsi direttamente agli accertamenti giudiziari. Già nella sentenza-ordinanza bolognese di rinvio a giudizio (14.4. 1980) si leggeva: «Dati, fatti e circostanze autorizzano !'interprete a fondatamente ritenere essere quella istituzione (la Loggia P2 n.d.r.), all'epoca degli eventi considerati, il più dotato arsenale di pericolosi e validi strumenti di eversione politica e morale: e ciò in incontestabile contrasto con le proclamate finalità statutarie dell'istituzione ».

Più puntualmente ndla sentenza assolutoria d'Assise 20.7.198319.3.1984 ,si legge (i numeri tra parentesi indicano le pagine del testo dattiloscritto della sentenza): (182) A giudizio delle parti civili, gli attuali imputati, membri dell'Ordine Nero, avrebbero eseguito la strage in quanto ispirati, armati e finanziati dalla massoneria, che dell'eversione e del terrorismo di destra si sarebbe avvalsa, nell'ambito della cosiddetta "strategia della tensione" del paese creando anche i presupposti per un eventuale colpo di Stato. La tesi di cui sopra ha invero trovato nel processo, soprattutto con riferimento alla ben nota Loggia massonica P2, gravi e sconcertanti riscontri, pur dovendosi riconoscere una sostanziale insufficienza degli elementi di prova acquisiti sia in ordine all'addebitalità della strage a Tuti Mario e compagni, sia circa la loro appartenenza ad Ordine Nero e sia quanto alla ricorrenza di un vero e proprio concorso di elementi massonici nel delitto per cui è processato ».

Significativamente, poi, si precisa in proposito: « (183-184) Peraltro risulta adeguatamente dimostrato:

a) come la Loggia P2, e per essa il suo capo Gelli Lucio (dapprima "delegato" dal Gran Maestro della famiglia massonica di Palazzo Giustiniani, poi - dal dicembre 1971 - segretario organizzativo della Loggia, quindi dal maggio 1975 Maestro Venerabile della stessa), nutrissero evidenti propensioni al golpismo;

b) come tale formazione aiutasse e finanziasse non solo esponenti della destra parlamentare (all'udienza in data 27.10.1982 il generale Rosseti Siro, già tesoriere della Loggia, ha ricordato come quest'ultima avesse, tra l'altro, sovvenzionato la campagna elettorale del "fratello" ammiraglio Birindelli), ma anche giovani della destra extraparlamentare, quanto meno di Arezzo (ove risiedeva appunto il Gelli);