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popolazione, se non ci avesse trattenuto la insufficienza dei locali!
Firenze, per più ragioni non può aspirare a ridivenire città industriale, specialmente ora che persino la scarsa forza motrice che si può trarre dall’Arno dovrà essere distratta dagli usi industriali e destinata alla distribuzione di quell’acqua onde è in tutti vivissimo il desiderio; ma può sperare in quella vece di trar profitto dalle sue tradizioni nella lingua e nelle arti, e dalla sua posizione centrale, sol che sia qui particolarmente favorito lo svolgimento della pubblica educazione, cui è raccomandato l’avvenire della Nazione, e più particolarmente quello della nostra città.
Le condizioni nostre singolarmente favorevoli allo studio della lingua nazionale hanno fatto sorgere da parecchi anni il desiderio di ridurre a convitto la scuola magistrale femminile, nella quale senza un locale ove le alunne possano dimorare con le garanzie volute dalle famiglie, è molto difficile ch’esse accorrano dalle altre Provincie ove pur sarebbe vivissimo il desiderio di maestre educate nella nostra città. Sarebbe questo uno dei più proficui fra gli usi che si potranno fare dei locali che ci saranno ceduti, e sarebbe bene che sin d’ora la Commissione per la pubblica istruzione ponesse gli occhi sul locale che reputasse più adatto ed apparecchiasse