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quel caro compagno e la sua preziosa esperienza, non per questo veniva meno al proprio cómpito il Comitato. — Ricostituito, concentrava qui in Fano la sua direzione, e di qui raddoppiando di prudenti cautele, raddoppiava insieme di attività per trovarsi pari agli avvenimenti. Egli sentiva che non solo l’onore della Provincia, ma quello di tutte le Marche dovea sostenere; perocchè più dappresso al teatro delle politiche fazioni, prima forse sarebbe chiamato a prendervi parte. Crescevano pertanto le sue cure, la sua vigilanza, ma con mirabile corrispondenza cresceva d’ugual passo la stima, l’amore, la fiducia, di cui lo ricambiavano i Comitati dipendenti. Si era così per lui raggiunta la desiderata certezza, che le Città tutte erano egualmente pronte a levarsi con un sol grido «Vittorio Emanuele Re d’Italia».

Nè tardarono occasioni di provarne lo spirito, e la risolutezza. Scoppiò la guerra d’indipendenza, e a un semplice appello del Comitato accorsero numerosi e spontanei i giovani a rappresentare degnamente nelle fila dell’esercito Nazionale i nostri paesi; invece di spingere ci fu necessità di rattenere per non privarsi d’ogni braccio; e gli allegri drappelli di que’ che partivano erano oggetto, più che d’ammirazione, d’invidia ai mesti compagni che dovean rimanere.

Sui campi di Magenta e di Solferino si maturavano intanto le patrie sorti. Com’era possibile che non si commovesse l’Italia al rombo del cannone che decimava i ranghi de’ suoi eterni nemici, allo spettacolo d’un Re, già suo per gratitudine, aspirazione, interessi reciproci, il quale si diceva e si mostrava il primo soldato dell’indipendenza?

Scossero il molle ma non meno odioso giogo Toscani e Parmensi; scossero Romagnoli e Modenesi la efferata tirannia; l’intrepida Perugia che di là s’univa al movimento insorse a protestare per l’Umbia. Non toccava forse a noi di quà per le Marche?

Ben lo comprese il Comitato Provinciale, e come tutto era sagacemente predisposto, non ebbe che a dare il segno. — La sera del 15 Giugno raccolti qui i deputati dei Comitati Cittadini furono comunicati gli ordini. La mattina del 16 Fano per prima, Pergola e Fossombrone subito con lei, e nel giro di 24 ore Senigallia, Urbino, Cagli e quante terre e castella ha la Provin-