Pagina:Regola di S. Agostino per le monache di Santa Caterina della rosa.djvu/28

DeH’Oratione. Cap.VIII. z$ r {bnnolenza* & ogn’altra cofa che polla diflìpare l’vnione . jja niente con Dio, Se renderle indeuotc, ò dar male efem- • 3]je altre forelle, Anzi diano con ogni diuozionc, & riue-. renza, come dar fi deue dinazi a vna cosi gran Maedà. Circa le horedi recitari diuini vfficij,fi pigli quel tépo,che dalla Ma dre Priora có due delle maggiori farà giudicato più elpediéte. Ogni giorno tutte odino Meda , 6c habbino memoria di quell’altifllmo Miftero,che nella Tanta Meda vien rapprefenta j- to,cioè dall’amariflima Paffione di N.S.Giesù Cbrido,& me. tre darano alla Meda,vi diano Tempre inginocchiate,fuorché quando fi legge il facro Euagelio, nel qual tépo fi deue ftar'inr piedi.Similmente nel diuino vfficio dal cominciar dell’hore,fino che fia detto l’Hinno fi ha-da ftar'in piedi,8c cosi dal Capitolo in poi, & parimente al Capitolo, & Hinno del Velpro, òc. delle Laudi,al Benedidus, al Magnificat, Se alNunc dimntis. Quando fi nomina il nome della Santilfima Trinità, di Giesù , di Maria, di S. Cattarina, Se del Santo di cui fi fa l'vf- ficio, Se quando fi dice il Gloria Patri, il Confiteor, Se l'Ora-- tione fino al Per omnia Teeula, inchineranno conriuerenza il capo . Nel reftante oderuino quel tanto, che nelle rubriche-, \ del Breuiario Romano vien preferitto, Se quelle, che recitando l'vfficio faranno qualche errore * fi inginocchino, Se bacino la terra infègno di penitenza, quando iarà loro ordinato dalla Priora, o da chi farà in fuo luogo. DELL’ OR.ATIONE Cap.Ottauo, L’Oratione è vna eleuatione della mente a Dio, col quale fi ragiona, hora lodando fuaDiuina Maedà hor chiedendoli doni, Se gratie, Sc hor ringratiandolo delle già riccuit* te, Se quell’anima che con femore di fpirito attende alloratio- ne