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Per grazia di Dio Re di Sardegna, di Cipro, e di Gerusalemme; Duca di Savoja, di Monferrato, d’Aosta, di Chiablese, di Genevese, e di Piacenza; Principe di Piemonte, e d’Oneglia; Marchese d’Italia, di Saluzzo, di Susa, d’Ivrea, di Ceva, del Maro, d’Oristano, e di Sesana; Conte di Moriana, di Geneva, di Nizza, di Tenda, d’Asti, d’Alessandria, di Goceano, di Romonte, di Novara, di Tortona, di Vigevano, e di Bobbio; Barone di Vaud, e di Faussignì; Signore di Vercelli, di Pinerolo, di Tarantasia, di Lumellina, e di Valle Sesia; Principe, e Vicario Perpetuo del Sacro Romano Impero in Italia.


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ell’annunziare coll’Editto delli 10 ottobre 1792 il sistema da adottarsi pel caso d’un generale Armamento, abbiamo prevenuti i Nostri Popoli così della gravezza de’ mali ond’erano minacciati dalla più ingiusta, e non provocata guerra, come della piena Nostra confidenza nel coraggio, fedeltà, e valore, di cui tante prove hanno essi date ne’ più ardui cimenti.

Mercè l’ajuto della Divina Provvidenza abbiamo nelle scorse Campagne potuto colle Nostre Truppe, e Milizie arrestare il corso degl’impeti delle Armate nemiche, e se l’esito delle militari operazioni non ha