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massima parte de’ sudditi nostri, e se ad un tempo ella non additasse alla storia il più pronto ed il più compito trionfo dei buoni sugli audaci attentati d’una proscritta fazione.

Lontani Ci occupammo per ridonare l'ordine e la tranquillità a’ nostri Stati, e senza il concorso degli eserciti, che generosamente Ci offersero gli alti e potenti nostri Alleati, vedemmo ristabilita la calma colla cooperazione di un solo Corpo ausiliare, che non ebbe a oltrepassare che di poco i confini del Regno.

Ci rendiamo ora ai voti dei Sudditi nostri, ed ascendendo sul Trono avito, vi portiamo quei sentimenti stessi, coi quali la serie non interrotta degli augusti miei Predecessori ha recato cotanto lustro e splendore a questi dominii, e gli ha renduti per più secoli prosperi e felici.

Sull’esempio glorioso di quelli, Noi invochiamo l’ajuto della Provvidenza Divina, che Ci confida in difficili tempi il governo de’ nostri Popoli.

La Santa nostra Religione sarà sicura scorta e valorosa sostenitrice d’ogni impresa nostra, d’ogni nostro pensiero; Ci saranno compagne indivisibili giustizia, fermezza, ed opportuna clemenza.

Ministri venerandi d'Iddio, che condanna ed abbatte gli insani edifizi del filosofismo moderno, squarciate il velo, di cui questo copre l'ambiziosa sua sete dell’oro e del potere, ed insegnate a’ fedeli le vie di guardarsi dalla seduzione di quelle idee fallaci, con che si cerca di sovvertire gli Altari ed i Troni.