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e il libro dei prati di chiaravalle |
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zamenti) sia dal lato dell’arte che, e più specialmente, dal lato della storia, facendo aggravio al Caffi di aver pressoché dimenticati i rapporti storici della vecchia Abbazia con Milano e la Lombardia; e non contento della sua critica riportava in nota ( 1 843, IV trim., p. 30 1 ) la critica non meno sfavorevole, ma più positiva di Carlo Tenca, trascrivendone «una vivace e dotta pagina dell’articolo dettato per altro giornale milanese»1: vivace e dotta davvero quella pagina, una vera gragnuola di numeri, a correggere i dati cronologici del Caffi. E questo è il riflesso. La dichiarazione poi è questa, che né con quello che precede né con quello che segue si è punto preteso di dare una «Illustrazione storie o-monumentaleepigrafica» dell’abbazia di Chiaravalle, ma solo di dar notizia di due codici manoscritti che la riguardano. E poiché ho detto del primo dei due, passo all’altro.
- ↑ Di qual giornale si parli non ho potuto verificare, nonostante l’aiuto del eh. editore delle Prose del Tenca, nelle quali l’articolo non compare: e forse non vide la luce del pubblico altrimenti che nella nota del Calvi.