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La promessa notizia della Miscellanea Clrìaravallese, è ormai data.

La parentela della nostra Descrittone con la Breve descrittone del P. Rusca, se è tradita già dal titolo, è resa manifesta dai continui richiami del testo, tanto continui da dispensarmi dalle singole citazioni. Non mancano però notevoli differenze.

Se poi si confronti anche solo il brevissimo cenno dato della nostra Descrittone con la monografia dal Caffi sull’abbazia di Chiaravalle, non si penerà molto a trovar vero quel che dicevo (v. sopra, pag. 1 2) della Descritione stessa in confronto colla cronaca del Blachi. Più agevole tornerà la bisogna se si vorranno confrontare i testi Blachiani qua e là recati dal Caffi, coi rispettivi passi della Descritione. Il confronto renderà evidente che l’autore delLi Descritione ed ebbe sott’occhi l’opuscolo del buon Converso e vi fece migliorie ed aggiunte.

La cosa deve sembrare naturalissima, se autore della Descritio?

ie fu l’istesso P. Bernardino Corbetta; e questo non solo per la ragione cronologica, che basta a spiegare le aggiunte, sibbene anche per il fatto che l’istessa materia sarebbe passata dalle mani di un Converso a quelle di un Monaco di vero nome, di un Padre, anzi di un Nonno (v. sopra, pag. 5, n.1).

Se questo può anche significare niente affatto per riguardo alle qualità naturali dell’autore, può significar molto per riguardo alle qualità acquisite.

Mentre i Conversi eran dediti piuttosto ai lavori manuali ed all’economia domestica, i Monaci avevano ogni agevolezza di acquistarsi una educazione letteraria e scientifica pei tempi perfetta.

E del 1 245 a 5 di gennaio una licenza data agli abbati Cisterciesi da Innocenzo IV f 1 ) di mandare all’università di Parigi o ad altre scuole i monaci che crederanno idonei agli studii della Sacra Scrittura.

Quest’ultimo richiamo alla monografia del Caffi mi suggerisce un riflesso, e mi persuade una dichiarazione. Nel periodico la Rivista Europea (1843, II trimestre, p. 89-103; IV trimestre, p. 274-305; 1844, H semestre, p. 733-755) Gottardo Calvi faceva un’aspra critica (non dico sempre esatta, massime in taluni apprez-

  1. Elie Berger, Les Règistres d’Innocent IV. Paris, 1881-97, n. 897; il Potthast l’omette.