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30 | la miscellanea chiaravallese |
bastava leggere L’iscrizione posta sulla porta che dal chiostro metteva alla chiesa, già ben letta e copiata (sta nel codice puricelliano segnato C j6 infer. nella Bibl. Ambros.), ma non altrettanto bene riferita dal Puricelli {Ambros. Basii. Monum., num. 283), esattamente riportata e d’altri argomenti confortata dal Giulini e dal Fumagalli1. Secondo l’iscrizione e, tutto considerato, secondo la verità, è da ritenere, come l’anno 1 135, così il giorno 22 del mese di gennaio. Il Vacandart2 ha ogni ragione di coreggere il Janauschek (Orig. Cister., I, 39) che pone la fondazione del monastero di Chiaravalle ai 22 gennaio 1136 massime se, come dice il Vacandart fio non ho potuto vedere il Janauschek) egli fissa questa data «d’après les nombreuses tables qui la marquent au 22 janvier 1 135»; è anche d’accordo coi nostri migliori scrittori quando dice che a’ 25 di Gennaio (sic per 22, pare) non potè essere che un cominciamento di fondazione; ma oltreché non dice che cosa intenda per questo cominciamento, non vedo affatto come dimostri (non lo fa certo con la lett. 134 di S. Bernardo che cita, e che citano tutti) che quel cominciamento di fondazione fu anteriore alla venuta di S. Bernardo; che la fondazione di S. Bernardo deve mettersi a’ 22 luglio 1135 «il faut plutòt suivre les tables qui la fixent au 22 juillet 1 135»; e che San Bernardo «dès le moi de juillet put bénir les fondaments sinon les murs du nouveau monastére».
Ma di tutte queste cose e segnatamente in che senso e fino a che punto S. Bernardo può e deve dirsi fondatore di Chiaravalle, e se davvero vi assistette in persona, come parve al Giulini ed anche, sembra, al Vacandart, non al Fumagalli; vuol vedersi la dissertazione trigesimaseconda delle Antichità Longobardico-milanesi, che ne tratta per disteso e con ricchezza di documenti e buona critica. Per tornare alla nostra nota, se in qualche vero