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e il libro dei prati di chiaravalle 11

mondo, dove se le miserie sono tante, sono almeno altrettante e di regola ben distinte le responsabilità.

Ma se parlavo di bassa forza, nessuno pensi ch’io voglia mai parlare con minor rispetto dei buoni Conversi di Chiaravalle o d’altrove.

L’agiografia cristiana (che sa essere storia bella e buona, e spesso della migliore) è là ad attestare quanto spesso e quanto largamente fiorissero anche tra’ Conversi le virtù del cuore fino a quel più alto eroismo che è la santità, e le storie dei diversi Ordini non hanno dimenticato i nomi di Conversi che furono e artisti e scrittori, spesso utilissimi, se anche molto modesti.

Il nostro catalogo registra (fol. 80) uno di questi nomi sotto la data 23 giugno 1556: Fr. Benedictus de Blachis.

Nessuna nota lo segnala alla nostra attenzione; ma non credo sia da mettere in dubbio che si tratta di quel F. Benedetto da Parma, che il Fumagalli ripetutamente cita nella trigesimaseconda dissertazione sulle antichità longobardico-milanesi1, dove lo dice autore «saranno due secoli e più» di un manoscritto opuscolo; opuscolo di cui dà più chiara idea dove dice che F. Benedetto «sulla fine del secolo sestodecimo raccolse in un codice alcune memorie di questo monastero (di Chiaravalle)», onde lo chiama poi «il cronicista F. Benedetto»; del quale sebbene non divida l’ingenua fede, lo dice tuttavia «un buon converso, discretamente versato nella diplomatica e nella storia», non piccolo encomio in bocca d’un uomo come il Fumagalli.

Nel 1793, quando stampavasi la citata dissertazione, l’opuscolo di F. Benedetto esisteva ancora (1. e, pag. 225), nella biblioteca della badia di Chiaravalle. Nel 1842 era posseduto dal signor Michele Caffi, che lo chiama una Cronaca, e ci fa sapere che fu scritta nel 1592 e che il Converso autore chiamavasi Benedetto di Blachi2. Dove sia andato a finire il codice di F. Bene-

  1. Antich. long, mil, Voi. IV, p. 225, 277.
  2. M. Caffi, Dell’Abbaila di Chiaravalle in Lombardia, illusiraiione storicomonumentale-epi grafica; Milano, 1842, pag. 12, 17 il.