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8 | la miscellanea chiaravallese |
questo Pontefice suo amicissimo al primo annunzio della sua morte 17 aprile 1663) esclamasse: Extincta est lucerna Urbis et Orbis.
E questo grand’uomo era milanese, nato a’ 2 di settembre del 1594 e battezzato due giorni dopo nella allora parrocchiale di Santa Maria Beltrade1; e alle porte di Milano vestiva l’abito Cisterciese nell’abbazia di Chiaravalle, a’ 10 di marzo del 1608, proprio come dice la nota; e di là passava al monastero di S. Ambrogio, del quale fu anche Abbate, come più tardi di quello di S. Croce di Gerusalemme a Roma; e alla sua città non cessava di rendere utili ufficii; e tanto onore le faceva, da dire i Ministri del Re di Spagna, «essere il padre Abate bastante a qualificare la città di Milano».
A questo punto io milanese non so davvero se gloriarmi o confondermi. In tutta Milano non una via, non una pietra che ricordi il nome di questo suo gran figlio; e dire che si mostrano così minute le diligenze, così larghi i criterii, così indulgenti i giudizii, onde si raccolsero tanti e tanti nomi. Si dirà che del Rancati niente fu pubblicato per le stampe; ma chi vorrà accontentarsi di questa ragione? Se non bastava il cenno biografico dato dall’Argelati2 coll’ imponente catalogo degli scritti; poteva forse
- ↑ La fede di battesimo autenticata in piena forma esiste nella Biblioteca Ambrosiana (Cod. B. S. vi. io, fol. 2).
- ↑ Bibliotheca Scriptor. Mediol., tom. IL Mediolani, 1745, col. 1775 segg. Molti degli scritti elencati dall’Argelati si conservano nella Biblioteca Ambrosiana. Non è tra questi il volume designato dall’Argelati col numero XXXVI, che doveva contenere parecchie cose intorno a Milano e all’abazia di Chiaravalle, e non lo sono anche non pochi altri tra gli scritti accennati dall’Argelati stesso, né finora mi fu dato trovarli. Riguarda il monastero di Chiaravalle e torna a suo onore quello che si contiene nel volume Vili dei Consulla varia del P. Rancati (ora cod. ambros. A. S. vi. io, f. 419 seg.) sulla introduzione di monaci chiaravallesi di Milano nel monastero di S. Saba (trasferiti poi in quello di S. Croce) in Roma ob eorum vitam exemplarem per ristorarvi la disciplina; e ciò nel 1 5 1 2, per opera del Cardinale Leonardo della Rovere nipote di Sisto IV. Un breve scritto di mano del Rancati dal titolo: De privilegiis et facul-