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e il libro dei prati di chiaravalle | 5 |
LA MISCELLANEA CHIARAVALLESE
È un codice cartaceo che misura m. 0,23 x 0,32 incirca, è legato in pergamena; le pagine sono numerate fino alla 79ª, i numeri dall’80 in su designano i fogli, l’ultimo dei quali reca il numero 286.
Il primo titolo che troviamo è tale: Catalogus monachorum conversorumque Cisterciensium Congregationis Lombardiae, e sta sulla coperta stessa del volume; ma nessuno creda che il Catalogo occupi tutto il volume o buona parte di esso; non tiene che le pagine 2-48 (la pag. 1 è occupata dall’indice molto sommario di tutto il volume), prefisso il pieno titolo della prima parte del catalogo: Catalogus monachorum Cisterciensium Lombardiae quo anno, quo mense, et quo die habitum sanctae Religionis Cisterciensis susceperunt. E la stessa mano che condusse il Catalogo fino all’anno 1635, soggiunse al titolo: Ex libris N.1 Bernardini Corbettae, e scrisse sotto la data a. 1609, 7 Februarii N. Bernardinus de Corbettis. Tutto questo induce a credere con sufficiente certezza, mi sembra, che questo P. Bernardino Corbetta è l’autore del Catalogo, e non di esso solo, come vedremo nel seguito.
- ↑ Questa lettera N. che ritorna costantemente finchè trattasi di monaci non di semplici conversi, credo si riferisca al titolo di Nonni che la regola di S. Benedetto assegnava ai monaci seniori (cfr. Arch. Stor. Lomb., l. c., p. 305, nota 1). Nel sec. XVII a quel titolo si erano già da gran tempo sostituiti quelli di domnus, donus, dom, don. In un libro destinato a memorie domestiche, il P. Bernardino Corbetta ha voluto, pare, conservare la terminologia antica, di rigore.